Trasmettiamo il Decreto 27 marzo 2014 – in corso di pubblicazione su G.U. – con il quale sono state apportate alcune modifiche al calendario dei divieti di circolazione 2014, che recepiscono la richiesta di ANITA di abolizione della giornata del 22 aprile p.v. e che forniscono alcune precisazioni relativamente ad alcune deroghe.
In particolare:
è stata eliminata la giornata del 22 aprile (divieto dalle ore 8,00 alle ore 14,00);
è stato chiarito meglio la parte relativa ai trasporti intermodali per Sardegna e Sicilia, con la precisazione che nel caso di sbarco del solo semirimorchio, lo stesso può essere trainato da un trattore che non ha effettuato la tratta marittima, al quale viene riconosciuta la stessa deroga prevista per il semirimorchio (art.2, comma 4);
“Semi vitali”: il decreto ha precisato che per tali si intendono quelli che non hanno ancora germogliato (art.3 lettera r).
Il calendario dei divieti di circolazione è uno dei punti del Protocollo d’intesa del 28 novembre 2013 sottoscritto tra Governo ed Associazioni dell’autotrasporto, considerata l’importanza che riveste per le imprese del settore, ai fini del recupero di efficienza e di produttività. Il DM 11 dicembre 2013 (cfr circolare n.6.740 del 23 dicembre 2013) ha recepito solo in parte le indicazioni dell’autotrasporto ed ha previsto la possibilità di apportare modifiche ed integrazioni entro tre mesi dalla sua entrata in vigore.
Nel corso di un apposito incontro tenutosi presso il MIT 18 marzo scorso, sono state discusse le modifiche richieste relativamente alle giornate di divieto, agli orari di inizio e termine ed alle deroghe, che le associazioni hanno riproposto con forza ed i rappresentanti ministeriali hanno riferito in sede politica sui contenuti delle richieste. Nel corso dell’incontro la nostra associazione ha ribadito la richiesta di rivedere completamente l’impianto e la filosofia del calendario 2015, alla luce dei cambiamenti intervenuti negli ultimi venti anni nel mondo produttivo e sotto il profilo della distribuzione delle merci e della GDO, al fine di renderlo più funzionale alle esigenze dell’economia, nel rispetto dei livelli di sicurezza della circolazione.